Disabili, fino a 3mila euro dall’INPS ai nuclei familiari con disabilità o patologie gravi: chi ne ha diritto e come ottenerlo



Quando una famiglia affronta ogni giorno la sfida della disabilità o di una patologia grave, ogni gesto, ogni scelta, ogni spesa diventa un percorso a ostacoli. C’è chi combatte per garantire cure costanti, chi si divide tra lavoro e assistenza, chi fa i conti con terapie costose e spostamenti continui. Per molte famiglie il tempo è scandito non dagli orologi, ma dalle visite mediche, dalle riabilitazioni, dalle attese.

È in questo scenario di fragilità e di coraggio che l’INPS ha pubblicato un nuovo bando destinato a sostenere, con un contributo economico fino a 3.000 euro, i nuclei familiari che convivono con disabilità grave o patologie riconosciute di particolare severità. Una misura una tantum, finanziata con risorse interne alla gestione IPOST, che vuole alleggerire il peso quotidiano sulle spalle di chi affronta queste battaglie silenziose.

Un aiuto concreto per chi vive la disabilità ogni giorno

Il contributo economico varia da 500 a 3.000 euro, in base all’ISEE del richiedente. Non si tratta di un sostegno generico, ma di un intervento mirato alla fragilità reale, alla sofferenza certificata, alla necessità di quei nuclei che portano sul proprio cammino una condizione sanitaria grave.

  • 3.000 euro per chi ha un ISEE fino a 12.000 euro

  • importo gradualmente decrescente per fasce di reddito superiori

  • 500 euro per chi presenta la domanda senza ISEE o con indicatore elevato


Un aiuto semplice, immediato, fondamentale soprattutto per chi, oltre al dolore, porta anche il peso di spese assistenziali, terapie continue, farmaci, trasporti verso gli ospedali, ausili, presidi sanitari.

Chi può presentare domanda: non tutti, ma chi realmente appartiene alla gestione IPOST

Il bando è rivolto esclusivamente a:

  • dipendenti e pensionati di Poste Italiane S.p.A. ed ex-IPOST, cioè gli iscritti alla Gestione Fondo IPOST

  • titolari di pensione diretta, indiretta o di reversibilità legata alla gestione

  • familiari conviventi, cioè: coniuge o unito civilmente, figli conviventi, persone conviventi o domiciliate presso strutture assistenziali purché rientranti nel nucleo ai fini ISEE


Una misura selettiva, dunque, che non riguarda tutta la popolazione ma solo coloro che appartengono a questo specifico settore lavorativo. Tuttavia, all’interno di questo perimetro, il sostegno è forte, chiaro, profondamente mirato alle fragilità reali.

Quali sono le condizioni sanitarie richieste

Per accedere al contributo, è necessario che nel nucleo familiare sia presente almeno una delle seguenti condizioni:

1. Disabilità grave ai sensi dell’art. 3, comma 3, Legge 104/1992

Il verbale deve essere già presente negli archivi INPS. Parliamo di situazioni che limitano in modo significativo l’autonomia della persona e richiedono assistenza globale e permanente.

2. Patologie gravi certificate

Sono incluse condizioni inserite negli elenchi predisposti dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia. La documentazione medica deve rispettare criteri precisi:

  • rilasciata da specialista del SSN o convenzionato, oppure dal medico di base

  • con data non anteriore al 31 dicembre dell’anno precedente

  • conforme ai requisiti del bando, con indicazione della gravità, durata ed eventuali esiti invalidanti


Tra le patologie che possono rientrare, il bando richiama malattie che richiedono cure complesse e costanti:

  • sclerosi multipla, morbo di Parkinson, esiti di ictus

  • patologie genetiche o metaboliche come fenilchetonuria o anemie ereditarie

  • gravi cardiopatie e pneumopatie croniche, come lo scompenso cardiaco avanzato o la BPCO


Sono tutte condizioni che cambiano la vita, che richiedono attenzione continua, che spesso costringono le famiglie a riorganizzare completamente il loro mondo.

Come presentare la domanda: pochi passaggi, tutti online

La domanda deve essere inviata esclusivamente in via telematica, accedendo al portale INPS tramite:

  • SPID

  • Carta d’Identità Elettronica

  • Carta Nazionale dei Servizi


Il richiedente deve indicare un IBAN intestato o cointestato al beneficiario. Non sono accettati libretti postali privi di IBAN.

Il termine per l’invio della domanda è fissato alle ore 12:00 del 31 dicembre dell’anno di pubblicazione del bando.

Se è necessario inviare documenti sanitari in originale, il bando stabilisce una scadenza ulteriore — solitamente entro il 31 gennaio dell’anno successivo — con l’indirizzo postale a cui spedire il tutto. La mancata consegna nei tempi previsti comporta l’esclusione.

Come avviene la selezione: priorità ai più fragili

L’INPS forma una graduatoria basata sull’ISEE familiare, dando precedenza ai nuclei economicamente più deboli.

In caso di pari ISEE, prevale il richiedente più anziano. È importante sapere che per ogni beneficiario è ammessa una sola domanda: se inviate più istanze, sarà considerata valida solo l’ultima.

Un sostegno che va oltre le cifre: un gesto di riconoscimento

Questa prestazione non è solo un trasferimento economico: è un riconoscimento del carico quotidiano che affrontano tante famiglie italiane. È un modo per dire: vi vediamosappiamo cosa state vivendonon siete soli.

Dietro ogni richiesta di aiuto c’è una storia fatta di sacrifici, di stanze d’ospedale, di terapie, di notti insonni, ma anche di immenso amore e determinazione. Famiglie che non si arrendono, che lottano, che proteggono.

Il contributo dell’INPS, pur non risolvendo tutto, può rappresentare una boccata d’ossigeno in un momento di fragilità. Può aiutare a pagare una terapia, un ciclo di riabilitazione, un viaggio verso un centro specializzato, un ausilio che cambia la qualità della vita.

Ed è proprio per questo che è fondamentale conoscere questa opportunità, diffonderla, condividerla. Perché nessuna famiglia che ne ha diritto deve restare indietro.

Salvatore Cocchio

Giornalista pubblicista. Scrive di giornalismo sociale, disabilità e diritti dei bambini fragili.

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