| Roberto Fico |
La richiesta di intervento è arrivata dal Comune di Avellino, attraverso la commissaria prefettizia, che ha raccontato senza giri di parole quanto fosse concreto il rischio di un nuovo rinvio. Il Comune, in condizioni finanziarie difficili, non riusciva a coprire l’ultimo tratto di strada. Senza quell’atto amministrativo, senza quella determina, tutto si sarebbe potuto fermare ancora una volta. E con esso, l’attesa di tante famiglie.
La risposta della Regione è arrivata in tempi rapidi. Roberto Fico ha spiegato di aver attivato immediatamente gli uffici e la Direzione generale degli Affari sociali, sbloccando le risorse necessarie. Un passaggio tecnico, certo. Ma anche un segnale politico chiaro: partire dai più fragili, da chi non può più aspettare.
Il Centro per l’autismo di Avellino, una volta completato, non sarà solo un luogo di cura. Sarà, nelle intenzioni dichiarate, un punto di riferimento stabile per l’intera provincia. La sua forza sta soprattutto nella presa in carico precoce: bambini da 0 a 3 anni seguiti direttamente dall’ASL, con operatori pubblici – neuropsichiatri, psicologi, logopedisti, neuropsicomotricisti – che accompagneranno le famiglie fin dai primi passi dopo la diagnosi.
La direttrice dell’ASL di Avellino ha parlato con chiarezza: oggi in provincia sono circa 840 le persone con disturbo dello spettro autistico seguite dai servizi. Più della metà è già presa in carico dall’ASL attraverso diversi percorsi. Con il nuovo Centro, l’obiettivo è aumentare di almeno un terzo le prese in carico dirette e, soprattutto, intercettare prima le nuove diagnosi. Perché intervenire tardi significa spesso rincorrere difficoltà che si sarebbero potute affrontare diversamente.
Durante la conferenza stampa è emersa con forza anche un’altra parola chiave: dignità. Dignità per un territorio che per troppo tempo ha visto quest’opera incompiuta diventare il simbolo di ciò che non funziona. Dignità per famiglie che, in ogni incontro pubblico, hanno ricordato alle istituzioni che quel centro non era un favore, ma un diritto.
Ora i prossimi passi sono concreti e ravvicinati. In questi giorni verrà affidato l’ultimo intervento alla ditta incaricata, con l’obiettivo di consegnare la struttura all’ASL nei primi mesi dell’anno. Per le famiglie, questo significa vedere finalmente una data all’orizzonte, non più solo parole.
Il Centro per l’autismo di Avellino non cancellerà le fatiche di chi ha aspettato troppo a lungo. Ma può rappresentare un nuovo inizio. Un luogo dove la diagnosi non sia una condanna, ma l’inizio di un percorso accompagnato. Dove le istituzioni dimostrino, con i fatti, di saper stare accanto ai più fragili.
E forse è proprio questo il senso più profondo di questa prima conferenza stampa: ricordare che la politica, quando funziona, non è distante. È fatta di scelte che entrano nelle case, nelle storie, nella vita quotidiana di chi ogni giorno combatte, in silenzio, per il futuro dei propri figli.