Psicologi nei piani terapeutici: un diritto da riconoscere

Repubblica.it

Leggere oggi su Repubblica che quasi il 73% delle persone con disabilità rinuncia alla terapia psicologica per motivi economici è come ricevere un pugno nello stomaco. Non si tratta di un dato freddo, ma della voce silenziosa di chi ogni giorno affronta una doppia battaglia: convivere con una disabilità e sopportare la mancanza di un sostegno fondamentale per la propria mente. milano.repubblica.it

L’articolo di Mattia Abbate sottolinea una verità semplice eppure rivoluzionaria: la psicoterapia non deve essere un extra, ma parte integrante del piano terapeutico. Per chi vive una disabilità — e per chi, come caregiver o genitore, accompagna quotidianamente il percorso di un figlio — avere un supporto psicologico non è lusso, è sopravvivenza. Serve ascoltare la fatica, la paura, la solitudine. Serve uno spazio sicuro in cui elaborare le emozioni e trovare strumenti concreti per affrontare la vita quotidiana.

Le barriere economiche e logistiche sono reali. Molti studi sono inaccessibili, le tariffe troppo alte, la distanza un ostacolo insormontabile. La proposta di inserire il sostegno psicologico nei servizi pubblici e associativi, anche in modalità online, rappresenta una rivoluzione necessaria: garantire a tutti l’accesso alla cura mentale significa rispettare il diritto alla dignità e alla qualità della vita.




Non dimentichiamo chi assiste: i caregiver rischiano il burnout, la solitudine, la frustrazione. Supportare anche loro significa proteggere le relazioni familiari e preservare l’equilibrio di chi si prende cura con amore. Il benessere psicologico della persona disabile e della famiglia non può più essere considerato un “extra”: è parte integrante della cura stessa.

La strada è chiara, ma richiede coraggio: investimenti concreti, formazione di professionisti specializzati, strutture accessibili, modalità flessibili. Non basta sensibilizzare; occorre rendere questa proposta norma. Ogni persona ha diritto a essere ascoltata, accompagnata, rispettata nella sua interezza.

Questo articolo è un monito: la salute mentale non può essere ignorata. È un diritto, è dignità, è speranza. E la speranza comincia quando qualcuno ti guarda e ti vede per intero.


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